Vi si è mai afflosciato? Non prendetela per una domanda impertinente. Può capitare. In genere, capita sempre nel momento meno opportuno in base alla ben nota legge di Murphy. Non serve a nulla mettersi le mani nei capelli o arrovellarsi.
Bisogna innanzi tutto identificare le cause e come evitarlo. Se non vi si è mai afflosciato non potete capire le problematiche coinvolte, ma andiamo con ordine.
Cominciamo col dire che l’afflosciamento è un difetto.
E’ un difetto che proviene dalle macchine da taglio. Il difetto si verifica per bobine di cartone non idonee o per errata impostazione dei tiri di riavvolgitura, ecc.
Se l’afflosciamento è ricorrente, serve capire come evitarlo.
Cominciate ad evitare di utilizzare anime non conformi e ad impostare i tiri della macchina in maniera corretta e cercando di non modificarli, creando il “collaretto” di inizio avvolgitura.
Anche se può sembrarvi in problema da poco, non è così. Un nastro ovalizzato, che si è accasciato sulla sua stessa anima non potrà essere utilizzato. Anche riavvolgendolo, a seconda della severità del collasso e dello spessore del nastro, potrebbe non essere più utilizzabile perché segnato.
Nell’alluminio è poco ricorrente, ma nell’acciaio c’è la consuetudine di accatastare i nastri uno sull’altro, confidando nella forza del materiale.
E’ nei centri di servizio nati con la cultura dell’acciaio, che decido di trattare anche alluminio, che a volte si verificano problemi legati alle vecchie consuetudini.
Vi si è mai afflosciato?
Se non vi si è mai afflosciato un nastro di acciaio zincato accatastandolo a piramide, perché dovrebbe venirvi il dubbio che con l’alluminio potrebbe accadere? Allo stesso modo potrebbe non venirvi il dubbio che con l’alluminio sia meglio chiedere al produttore l’aggiunta di un’anima di cartone nel foro. Ovviamente dipende anche dallo spessore del materiale, ma in genere l’alluminio è molto più duttile dell’acciaio (e più costoso) e anche la sola movimentazione, che spesso avviene infilando le stecche del muletto nel foro, quando “eye to side”, può creare ammaccature e quindi scarti, o reclami.
Nei centro di servizio dell’acciaio è uso comune avere sterminate distese di nastri sovrapposti anche a più piani, mentre nel mondo dell’alluminio, la rastrelliera, la scaffalatura è la regola. A volte troviamo modernissimi High Bay Storage automatizzati. Volete sapere di più sugli imballi dell’alluminio? Cliccate quì.
Vi si è mail afflosciato?
Se vi è successo vi diamo qualche consiglio. Per prima cosa state attenti agli accatastamenti. Non è che due mastri di alluminio non si possano sovrapporre, sia eye to sky che eye to side, ma dipende sempre da come lo fate.
Quale spessore di nastro avete intenzione di sovrapporre? Più il nastro è sottile e più sarà facile a segnarsi.
Se i nastri sono asse verticale e avete intenzione di sovrapporli, varrà la pena valutare se non è il caso di chiedere un coperchio per il bancale in modo che i piedini del bancale che andrete a sovrapporre non vi segnino il mastro sottostante, proprio ai bordi.
Chiaramente, se il nastro avrà spire non lineari, non sarà possibile metterlo ad asse verticale, pena il ripiegamento dei bordi, né tantomeno, sovrapporlo.
Anche le spire non lineari sono un difetto che proviene delle macchine di taglio o dalla laminazione. Il difetto si verifica o per distaccamento dell’alluminio dalla bobina interna, o per modifica dei tiri di avvolgitura, delle pressioni, etc.
Della stessa famiglia di difetti c’è l’avvolgitura telescopica e le ragioni sono sempre da ricondurre a problematiche sulle macchine di finitura, a livello di tiri o di distacco dall’anima.
Esula un po’ da tema dell’afflosciamento, ma poiché abbiamo avviato un discorso sullo stoccaggio, credo valga la pena di dire anche che l’alluminio soffre gli sbalzi di temperatura, l’umidità, l’acqua e la condensa. Da questa sofferenza scaturisce un ossido che macchierà la vostra superficie di una patina bianca e per questo è molto importante curare le condizioni termiche della propria area di stoccaggio e non lasciare mai il materiale all’aperto.
Concludendo:
L’alluminio, per le sue proprietà di leggerezza, duttilità, formabilità, ha anche bisogno di una maggiore attenzione nella movimentazione e nello stoccaggio.
Se pensate che l’acciaio al carbonio ha un peso specifico di 7,85 g/m3 e l’alluminio di solo 2,7 g. /cm3, vi fate un’idea della differenza.
Sono sicura che da oggi, quando vedrete passare un autotreno con 1 solo nastro capirete immediatamente che si tratta di una qualche tipologia di acciaio e, laddove ne vedrete tre, di coil, capirete immediatamente che si tratta di alluminio e ciò in relazione alla portata massima dei camion.
Autore: Rosa M. Mariani – rosam.mariani@pinksolution.it
Consulente per l’industria dell’alluminio e per le industrie correlate | Consulente Aziendale 4.0 | Chief Digital Officer | Metodo Digital Building Blocks | Esperta nell’efficientamento di processi organizzativi e di vendita | Engagement Manager grandi aziende e P.M.I. | Mentoring 1-2-1 |