La riorganizzazione aziendale non è l’unico contesto in cui ci si avvale di una consulenza. Le decisioni di cambiamento, nella nostra epoca, sono determinate dagli obiettivi aziendali che ci poniamo, dalla crescita aziendale che vogliamo perseguire. Potremmo infatti voler preparare il capitale umano ad un cambiamento strutturale o di implementazione digitale. Potremmo voler stimolare un’attitudine alla problem solution, facendola crescere in azienda con tavoli di lavoro di approccio circolare che stimolino, nuove positive abitudini relazionali e decisionali.
Spesso fattori come il turnover del personale, o la mancanza strutturale del sorriso e della gentilezza, sono un indicazione che esiste un malessere in azienda, che va identificato e sanato. Mappare i processi, in vista di una implementazione digitale o, semplicemente, per ottimizzare il lavoro, può essere un modo, se il consulente ha una preparazione anche come mentore, per attivare il problem solving che esiste negli individui.
Se un problema non ha una soluzione non è un problema. Mi pare evidente, ma spesso non lo è. Convogliare le energie delle persone verso le cose che possono cambiare e, non verso quelle su cui non possono influire, è già un energy saving.
Se il cambiamento passa per le persone, allora dobbiamo fare in modo di facilitare, con apposite tecniche già sperimentate, un progetto che sia costante nel tempo e che affianchi una sperimentazione operativa.
Riorganizzazione aziendale per piccoli gruppi di sperimentatori
Nel digitale tutto è nuovo. Gli stessi “guru” del marketing automation, sanno che servono persone in azienda formate alle nuove professioni e che bisogna sviluppare un’attitudine alla sperimentazione per piccoli e rapidi tentativi.
Gli stessi”guru” del digitale, ci dicono che la maggior parte dei progetti di implementazione digitale falliscono perché vengono affrontati con la stessa mentalità del cambiamento del sistema informatico (impegnativo, ma di tutt’altra natura).
A cosa serve dunque avere un Direttore d’orchestra? Serve a guidare un piccolo gruppo di sperimentatori che operi come una start up all’interno dell’azienda. Otto-dieci persone, prese da diversi angoli aziendali, con determinate caratteristiche, che adottino per la loro piccola start up, piattaforme digitali, suggerite opportunamente, come se fosse un gioco e che adottino un nuovo modello organizzativo. Un gioco che potrebbe però condurre ad un’idea vincente per l’azienda intera. Un gioco che, sicuramente, creerà nuove competenze con cui sarà possibile contagiare tutta l’azienda.
Riorganizzazione aziendale preparata dalla formazione
Formazione è la parola chiave. Se è vero che per preparare il successo del cambiamento necessario alla nostra epoca e all’avvento delle nuove tecnologie e dei nuovi metodi di lavoro, serve un cambiamento di mentalità (ed è vero), allora non possiamo prescindere da organizzare la formazione in un modo nuovo. Non possiamo prescindere dal rendere la nostra azienda appetibile per le migliori risorse.
La formazione deve contemplare i bisogni di domani e dobbiamo curare il nostro brand e la presenza sui social in modo nuovo. Non è più pensabile dover correre per sostituire il dimissionario chiave, dobbiamo crearci una fucina di professionalità chiave, disponibili, perché attratti dalla forza della nostra governance dei talenti.
Usciamo dai soliti schemi. Abbiamo sempre la disponibilità dei Fondi Interprofessionali per la formazione finanziata, ma forse ci dovremmo avventurare altrove per scoprire altri lidi, altri temi su cui è possibile formare il personale. Usciamo dai soliti schemi e potremmo scoprire un mondo diverso.
Riorganizzazione aziendale senza oppositori
Ognuno di noi ha memoria di quanto sia stato difficile in passato cambiare un’organizzazione e, in fondo, non c’era nulla di nuovo, dal punto di vista dell’hardware, nei cambiamenti organizzativi del passato. Per esempio i cambi organizzativi dall’organizzazione verticistica ( 1 capo) a quella matriciale (# imprecisato di capi) non ha fatto prigionieri. E’ stato molto difficile. Gli oppositori si sprecavano (ora possiamo anche dire “a ragione”).
Pensate ad una organizzazione che, invece, si espanda dalle persone, a macchia d’olio, per contagio, per entusiasmo. Una organizzazione che si espanda dal quel piccolo gruppo di sperimentatori che, alla macchinetta del caffè, parli con entusiasmo di quello che stanno facendo e di come lo stanno facendo e che dapprima raccolga nuovi adepti e poi faccia crescere in tutti il desiderio che presto tutta l’azienda possa essere irradiata da quella magica energia che trasuda dai nostri baldi sperimentatori.
“Nulla accade se non l’hai sognato prima” Io lo vedo. Lo vedo realizzarsi. Abbiamo validi esempi in Italia. Negli Stati Uniti proprio non si contano gli esempi.
La strada è questa. Bisogna avere il coraggio di intraprenderla.
Autore: Rosa M. Mariani – rosam.mariani@pinksolution.it
Consulente per l’industria dell’alluminio e per le industrie correlate | Mappatura processi | Gestione social Media | Mentoring 1-2-1 | E-commerce-manager | Copywriter | Consulente Aziendale 4.0 | Chief Digital Officer | Metodo Digital Building Blocks | Esperta nell’efficientamento di processi organizzativi e di vendita