Se, come abbiamo detto in altri articoli, all’interno dell’organizzazione è fondamentale avere una cultura valoriale e che questa sia fortemente percepita soprattutto, prendendo ad esempio i colleghi più anziani, è anche importante che le relazioni cerchino di andare al di là del rapporto formale che, pure, va tenuto con le regole della gentilezza, del rispetto e dell’educazione.

Il ruolo del capo è quello  di cimentarsi nel continuo sforzo di alimentare e consolidare il sistema dei valori; creare senso e significato per i collaboratori, dare l’importanza dello scopo, nella coerenza dei comportamenti.

Attenzione alle emozioni: sono il motore

Il Capo deve fungere da ponte tra i bisogni ed i  valori dell’organizzazione e i valori delle singole persone.
Il ruolo del capo è promuovere e mantenere un buon clima organizzativo, cioè contrastare il vecchio “dividi e impera”
E’ ormai comprovato che, i conflitti in azienda fanno precipitare i risultati e, laddove un capo metta la propria carriera prima del benessere dell’organizzazione, in termini sia economici che emotivi, questo andrebbe prontamente rimosso, perlomeno fintanto che non avrà dimostrato che, oltre al suo mestiere tecnico, non abbia anche un’attitudine verso la comprensione dell’essere umano.

Poniamo al centro i valori che ci guidano

Se possiamo contare su una organizzazione ben strutturata, con ruoli chiari e definiti, possiamo permetterci di non sottolineare continuamente i valori che ci guidano (anche se personalmente ritengo il sistema dei valori la base di qualunque organizzazione, aziendale, politica e di altro tipo), ma se al contrario la nostra organizzazione si regge sui legami di tipo informale, allora dobbiamo puntare sulla creazione di valori e di senso per le persone.
Il ruolo del capo è di riuscire a dare una visione del futuro dell’organizzazione fondata su valori condivisi. Non si tratta più di premiare i comportamenti buoni e punire o redarguire quelli cattivi, ma di condividere un terreno comune di senso e significato.

Siate sempre un esempio

Serve essere certamente comprensivi e aiutare e motivare i collaboratori, ma ricordatevi che dai collaboratori sarete giudicati soprattutto per la vostra capacità di realizzare, per la tenacia con cui perseguite gli obiettivi, per la vostra capacità di visione e di prefigurare percorsi stimolanti verso mete significative.
Quindi ricordate: non siete un terapeuta, non siete un analista clinico, non siete un genitore (perlomeno, non dei vostri collaboratori), né una madre o una sorella e dovete cercare di tenerlo a mente nelle vostre relazioni di lavoro.

Non si è “capo” per investitura

Non si è capo per investitura o una volta per tutte. Ogni giorno il vostro ruolo può essere messo in discussione, se non formalmente, almeno nelle retrovie dei corridoi. Non è mai una questione di autorità, ma di autorevolezza. Non si tratta di potere, ma di considerazione.
Gli obiettivi vanno comunicati chiaramente e ripetutamente. Questo è il ruolo del capo, soprattutto in quelle stanze in cui le informazioni arrivano raramente: solo così possiamo aspettarci che l’organizzazione coesa attorno ai valori e con una visione chiara della meta vada – collaborando – nella stessa direzione.

Siate aperti al dissenso (educato)

Lasciare la possibilità di dissentire ci consente di andare a trovare un terreno di intesa comune. Se lasciassimo che il dissenso venga taciuto ci troveremmo ad avere trincee occulte di opposizione. Non avanzeremmo verso la meta in maniera soddisfacente e non ne sapremmo le ragioni.
Diamo molto spesso per scontato che il nostro ruolo sia indiscusso, che gli obiettivi siano condivisi, che le informazioni si diffondano in modo chiaro ed appropriato, che tutti sappiano quello che c’è da sapere e che tutto andrà secondo il nostro piano quinquennale e che i cigni neri non esistono, ma non è così.

Diffondete il valore dell’inclusione

Sapete cosa c’è di nuovo? Le organizzazioni sono imperfette e le persone pure, ma se lavoriamo per una cultura aziendale inclusiva, non conflittuale e votata all’auto-apprendimento, potremo avere risultati insperati, insospettabili.
Non dimenticate mai di essere giusti. Non sacrificate mai qualcuno al posto vostro. Ricordatevi di essere un esempio di rettitudine e lealtà. Siate goliardici, anche, ma senza sacrificare i valori. Sappiate pretendere il massimo da ognuno, ma ricordate che ognuno ha il suo specifico massimo.

Siate giusti e generosi

Non siate gelosi delle vostre conoscenze: insegnate tutto quel che sapete e sperate di essere superati in abilità perché questo porterà maggior vigore alla vostra comunità lavorativa. Questo sarà un modo per insegnare, indirettamente, il valore del lavoro comune, del lavoro di gruppo, dei risultati come frutto del lavoro comune. E’ importante che il magazziniere abbia ben gestito le scorte e che l’impiegata della contabilità sia gentile e disponibile con il cliente. E’ importante che ognuno faccia la sua parte percependosi come una parte indispensabile del tutto.

Misurate il clima in tutta l’azienda

Ricordiamoci che, in alcune aziende, mettono in croce il commerciale, non rendendosi conto che i clienti scappano per comportamenti di altri reparti che sfuggono al controllo, perché non monitorati.
Sono necessari tempo e attenzione per coinvolgere attivamente le persone. Avere un aiuto esterno, da qualcuno che abbia una visione prospettica, che sappia proporre workshop esperienziali che implementano la comunicazione, potrebbe essere una scelta vincente.

Se stai vivendo un cambiamento Pink Solution è pronta a supportarti con diverse forme di collaborazione.

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