La scuola forma al lavoro? Forma alla vita? Parrebbe di no. Ci sono però alcune eccellenze in Italia che “sperimentano” da settant’anni e questo, perché è molto difficile cambiare le cose e tutto rimane a livello di sperimentazione permanente. Credete che arrivare ad essere Ministro e Assessore, anche al Ministero dell’Istruzione vi dia qualche possibilità? Nessuna.

Il Paese è in mano ai burocrati, al personale fisso degli organismi pubblici e – se questo da un lato ci tutela proteggendoci da l’elezione dei vari personaggi modello “Cicciolina”, che voleva essere un monito ed una provocazione rimasta inascoltata da parte dei Radicali, dall’altro ci rende impossibile muoverci.

La citta-scuola Pestalozzi a Firenze è una vera eccellenza ed è una dimostrazione di cosa vuol dire restare “sperimentali” per settant’anni, visto che è stata fondata nel dopoguerra.  L’iniziativa coraggiosa di alcuni professori ha dimostrato, nei fatti, che c’è un altro modo di formare e insegnare che porta maggiori competenze e maggiore felicità individuale.

Il Prof. Daniele Manni Galilei Costa, insegna imprenditorialità e informatica all’Istituto “Galilei Costa Scarambone”, un Economico (l’ex Ragioneria). Non insegna secondo il programma Ministeriale, che aveva notato non centrare l’obiettivo, ma indirizza i  suoi sforzi in un modo nuovo. Si è inventato un modo di insegnare che fosse studente centrico, anziché programma centrico. Il suo percorso quinquennale, è una scuola di imprenditoria in cui, “costringe” gli alunni ad avere una idea imprenditoriale di  servizio o prodotto e a portarla avanti nel corso del quinquennio scolastico.

La classe lavora assieme sul progetto imprenditoriale, scelto insieme, e si trova ad occuparsi di questioni creative, di grafica, di programmazione, di problemi finanziari, di progettualità, di produzione, etc.

In quale percentuale esiste la capacità imprenditoriale?

Solo il 10-15% degli studenti poi continua un cammino di imprenditorialità, ma anche chi decide di fare altro, si ritrova ad aver sviluppato competenze trasversali come il problem solving o il team building e a riuscire meglio anche negli studi universitari per queste competenze trasversali acquisite.

Questo modo di procedere, ricco di stimoli, consente di scoprire la propria natura, cosa ci piace fare e cosa ci rende felici.

Una scuola per tutti che parte dal “fare”. Un fare destinato a qualcosa di grande. Un fare che conduce a capire quali sono i nostri talenti e ad essere in grado di realizzarli.

Il 95% dei progetti fallisce: non importa, si ricomincia. Si insegna il lato positivo del fallimento che è la capacità di sperimentare, di innovare, di trovare il proprio personale talento; si insegna la collaborazione, la forza esponenziale del gruppo.

Il Prof. Manni, come altri suoi colleghi, Salvatore Giuliano  e Carlo Mazzone, entrambi docenti,  hanno intrapreso un approccio di questo genere ed hanno attirato l’attenzione dell’Associazione Ashoka, un’organizzazione internazionale che porta a concorrere per prestigiosi riconoscimenti i Change Maker che trovano in giro per il mondo.

Il Prof. Manni è il primo docente italiano ad essere andato oltre la nomination e il 22 Novembre prossimo, ritirerà il “Global Teacher Avard 2020”. Un traguardo che si somma al precedente “Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards” dove si era classificato 3° tra insegnanti di tutto il mondo, per il suo innovativo metodo di insegnamento.

Non ci mancano le eccellenze in Italia. L’Ashoka li ha individuati e proposti per un riconoscimento internazionale tra insegnanti di tutto il mondo. Anche se abbiamo le competenze, nulla cambia veramente.

Il citato Salvatore Giuliano è stato nominato sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, e avrebbe voluto fare molto.  I suoi colleghi ci avevano sperato, ma ha dovuto rendersi conto che una persona non basta, poche persone non bastano… Ci vuole un cambiamento culturale.

Questo, mentre in Cina, insegnano informatica all’asilo.

Mi piace, tra i percorsi imprenditoriali portati a termine dai ragazzi del Prof. Manni, citarne due per la loro valenza ed impegno sociale: MaBasta! (un movimento anti bullismo)   e  1000 a zero (una proposta di metodo per affrontare e vincere il bullismo).

L’intelligenza numerica è merce rara?

Un altro interessantissimo intervento a cui ho assistito questa settimana passata, è quello della Professoressa Daniela Lucangeli, Ordinario della psicologia dello sviluppo all’Università di Padova.
Vi consiglio di guardarlo essendo disponibile su You-Tube (L’intelligenza numerica” ). L’esempio che porta, proprio in apertura, sull’insegnare a nuotare, la dice lunga sulla didattica in Italia e non solo.
Se avrete la pazienza di ascoltarlo fino in fondo capirete che anche l’uso delle parole, quando si insegna, in età evolutiva, può fare la differenza. Chiedere quale è “più grande” anziché “quale è di più”, fa tutta la differenza del mondo.  Si capisce anche che la scuola, formerà la popolazione di domani e, avere un mondo migliore, dipende da quanto noi lavoreremo per accrescere i talenti.

I talenti sono importanti anche in termini relazionali

I talenti sono importanti anche in termini relazionali come ci insegna Ikairos, un’associazione culturale che di fatto rende più democratica la conoscenza di come funziona l’essere umano. Un’associazione che insegna la relazione di aiuto, verso se stessi in primis, per poi accogliere l’altro.

Un team di formatori si alterna, in Ikairos, con approcci molto coinvolgenti, nel percorso di specializzazione sulla genitorialità, per produrre educatori migliori, più consapevoli. Corso a cui è possibile accedere dopo il percorso base di formazione. Un percorso impegnativo, ma molto ricco.

Non posso fare a meno, di citare, in questo articolo sulla formazione, anche Guilds42 un’accademia gratuita sperimentale, tre i cui fondatori, spicca come front man Andrea Alfieri.  Un’accademia di cui mi pregio essere una orgogliosa Ambassador  e sostenitrice.

Se lo Stato non riesce a sperimentare, il privato può

Guilds42 è un’accademia on line, completamente gratuita, studente centrica, che orienta gli studenti nelle certificazioni necessarie per intraprendere nuove professioni (Certificazioni di academy esterne prestigiose, come HubSPot, Google, Linkedin, Indeed, SemRush, Shopify, Ecommerce-Manager o altre di crowdfunding, copywriting, SEO, Social Media, etc.).

Un’accademia che dopo sei mesi di percorso – che ognuno può dilatare o accorciare il base ai propri desideri – offre la possibilità di mettere in pratica quanto imparato teoricamente, sotto la guida di “esperti” della materia, persone che da oltre vent’anni si occupano di digitale.
Ogni studente ha una sua personale Dashboard che raggruppa tutti i conseguimenti in termini di certificazioni alle nuove professioni e in termini di “botteghe” cui si è preso parte, con la valutazione al contributo dato.  Gli studenti possono candidarsi per un tirocinio fatto di “mettere le mani in pasta” davvero, per la realizzazione di un progetto digitale.
l progetto viene acquistato da un’azienda che, attraverso questo gesto, va a dare la famosa “esperienza” che viene richiesta ai giovani per essere assunti e acquisisce, a sua volta, le competenze necessarie per muoversi verso le numerose novità del digitale e fare scelte consapevoli.
L’ambizione di Guilds42 è di creare un ecosistema in cui il territorio promuova strutture che contengano “Botteghe” in cui imparare il Digital, in cui i ragazzi possano acquisire punteggi in base agli studi fatti, alle “Botteghe” cui hanno preso parte e che dia un “valore”

Queste “strutture” nel linguaggio di Guilds42 si chiamano Gilde e possono svilupparsi a livello territoriale (città. regioni) o a livello verticale verticale di settore (esempio, l’oreficeria, la conceria, la metallurgia, etc)

L’imprenditorialità attiva accanto alla cittadinanza attiva per un nuovo rinascimento

L’azienda che avrà bisogno un e-commerce manager potrà decidere se assumerlo  o se acquistarne le prestazioni e, il prezzo della prestazione cambierà in base alla competenza certificata dalla Dashboard. Niente clientelismi, niente favoritismi.

Nelle Botteghe i ragazzi capiscono quali sono le loro attitudini, quali lavori generano in loro più energia e più gioia.

C’è ancora molto lavoro da fare, ma l’idea è che sarà proprio il digitale, la rete, a fare affermare il modello che risponde a diverse esigenze, eccone alcune:

  • Non ci sono competenze sul mercato, neppure tra i laureati, per determinare professioni che stanno diventando sempre più necessarie all’imprenditoria;
  • Non esiste insegnamento teorico, senza la pratica, che sia realmente efficace.
  • Serve imparare un nuovo modo di relazionarsi non conflittuale e non competitivo, ma collaborativo e complementare.
  • Le persone che hanno questa visione, oggi, possono fare rete e amplificare il loro messaggio (gli esempi da me qui citati sono una dimostrazione della complementarità di talune iniziative).
  • Le associazioni di categoria da tempo non hanno nulla di innovativo da offrire e questa è una buona occasione per darsi nuovi assets.

 

Pink Solution propone formazione aziendale tradizionale, con formatori molto capaci, ma caldeggia anche percorsi sperimentali come questi perché i tempi attuali non possono avere risposta nei soliti modi, hanno bisogno di innovazione, I tempi attuali hanno bisogno di sperimentazione. Piccoli progetti in cui si possa anche fallire, ma velocemente, in modo da aggiustare il tiro e riprovare. Per entrare nell’ottica della sperimentazione, di nuovo, serve cambiare la mentalità e serve farlo “dalla testa”.

 

Autore: Rosa M. Mariani – rosam.mariani@pinksolution.it

Consulenza Strategica – Chief Digital Officer – Metodo Digital Building Blocks

Esperta nell’efficientamento di processi organizzativi e di vendita nel mondo dell’alluminio –

“Piantiamo il seme che,  se opportunamente innaffiato, genera sviluppo esponenziale”

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