Le cose non sono andate bene per molti
Le cose non sono andate bene per molti. Ognuno ha avuto la sua gatta da pelare. Chi ha perso il lavoro, chi il lavoro lo aveva già perso e non è riuscito a raggiungere alcun ammortizzatore sociale. Chi ha fatto i salti mortali e ha lavorato, quasi in pari o per un anno che, è facile presagire, si chiuderà in perdita.
Chi ha visto uno zero assoluto del suo reddito per oltre due mesi e ora sta cominciando a muovere, forse, i primi passi. Qualcuno non riaprirà un’attività magari già traballante, non capitalizzata. Per le start up e le giovani aziende, è stata dura. Si mette sempre in contro un periodo di costruzione, di organizzazione, di progettazione, di studio, ma se quando poi sei pronto per correre, il virus ti blocca, le cose diventano veramente dure, se non hai risorse proprie.
Perdite per tanti
Mio fratello ha avuto la peggio. Un altro cigno nero nella mia vita: improvviso, inaspettato, dirompente. Certo, più dirompente per lui, che non è più tra noi (65 anni, sano). Viveva nel Bergamasco.
Per me le persone, quando ci lasciano, entrano in un sapere completo, uno stato in cui non ci sono più incomprensioni, non c’è più rancore, non c’è più alcun sentimento negativo. Si entra nella verità e, la verità, non può lasciare altro sentimento che uno stato amorevole e compassionevole in cui non possiamo più vedere nessuno in uno stato di colpa o di azione sbagliata volontaria. La verità ci lascia in uno stato in cui ogni cosa ha una sua ragione e le cose non sarebbero potute andare diversamente e, ognuno, ha fatto del suo meglio.
Le cose si sistemano sempre
La bellezza di questo stato è che, anche per chi rimane comincia una lenta azione in cui i tasselli del proprio puzzle personale si sistemano.
L’emozione è sempre più lenta del pensiero e ogni perdita porta ad attraversare diverse fasi. Ognuno vive diversamente il distacco. Ognuno vive diversamente la pena, anche a seconda di chi ci lascia, di chi era per noi, di come erano le relazioni. Lo posso dire che non è uguale, chi perdiamo. Aver perso mio marito, sei anni fa, mi ha devastata. Aver perso mia madre, nel suo quasi secolo di vita, lo scorso anno, è stato nell’ordine delle cose (e anche un po’ liberatorio: uno smettere di essere figlia). Aver perso mio fratello, a fine aprile, è stato un sentire una pena per lui, che avrebbe potuto vivere ancora molti anni, in salute e una pena per la figlia che lascia, ma la perdita di mio fratello io l’avevo già vissuta. Potrei persino dire che avevo già attraversato il lutto. Non avevo pianto però e almeno ora posso farlo.
Gradualmente le cose si sistemano, nella vita e va tutto a posto o almeno così mi sembra. Gradualmente i DNA emotivi si sistemano e ci fanno respirare un’aria nuova. Gradualmente è, quello che deve essere. Più avanziamo nella vita, con gli anni, più ci lasciamo andare alla corrente della vita e più tutto acquista un senso. La vista, però, quella vera, ce l’avremo solo nella verità. In questo mondo, o nell’altro.
Autore: Rosa M. Mariani – rosam.mariani@pinksolution.it
Consulente per l’industria dell’alluminio e per le industrie correlate | Consulente Aziendale 4.0 | Temporary Manager & Chief Digital Officer | Metodo Digital Building Blocks | Esperta nell’efficientamento di processi organizzativi e di vendita | Engagement Manager grandi aziende e P.M.I. | Mentoring 1-2-1 |
Articolo pubblicato su Linkedin il 2 giugno 2020